Non è bastata la condanna, non è servita la sospensione. I poliziotti considerati colpevoli della morte di Federico Aldrovandi ritorneranno in servizio tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Un altro colpo, mortale, proprio per Federico, per sua madre e per tutti coloro che credevano (e credono) nella giustizia. La madre di Aldrovandi, Patrizia Moretti, conferma. E conferma anche tutta la sua amarezza per come si sono svolte le cose. La famiglia aveva infatti chiesto la radiazione ma, evidentemente, la commissione disciplinare deve pensarla diversamente.
Tuttavia, nonostante tutto, nulla è ancora certo. Il reintegro in servizio, infatti, non è ufficiale e, proprio secondo quanto dichiarato dalla madre di Federico, nessun atto ufficiale è stato emesso; per ora solo voci giornalistiche, anche considerando che la famiglia Aldrovandi, tramite i propri legali, aveva chiesto di poter accedere agli atti senza, però, riuscire mai a convincere i vertici della Polizia. Del resto arriva anche la smentita del legale di uno dei poliziotti coinvolti; Paolo Forlani non rientrerà in servizio, almeno per ora, a causa di una gravissima patologia.
L'amarezza di Patrizia Moretti è legata, però, anche alla definitiva rottura del dialogo con il Ministero degli Interni. Con la Cancellieri, attualmente al Ministero della Giustizia, si era aperto un canale di comunicazione importante, anche grazie all'interessamento e alla disponibilità dell'allora Ministro. Oggi la Cancellieri non è più responsabile del dicastero e, fatalmente, il dialogo si è interrotto.