Colpo di scena al 64esimo Festival della Canzone Italiania di Sanremo. Fabio Fazio fa il suo ingresso sul palco e inizia a parlare di un’Italia da riparare ma subito dopo viene interrotto da alcune urla dalla platea. A questo punto il conduttore interrompe tutto e ordina di accendere le luci. Qui l’amara sorpresa, due uomini sul balcone interno del teatro Ariston che minacciano di buttarsi nel vuoto. I due urlano di leggere la lettera che hanno in mano che racconta il loro problema. Si tratta dei lavoratori dei Consorzi di Bacino di Napoli e Caserta. La sicurezza del Festival interviene e fa desistere i due dal continuare con la protesta mentre Fazio con grande calma prende la lettera che poi ha letto come promesso ai due disperati.
“Siamo due lavorati del Consorzio di bacino di Napoli e Caserta. Siamo in una situazione disperata, sono 16 mesi che non percepiamo lo stipendio, recandoci al lavoro ogni giorno, siamo 800 persone. Cerchiamo e chiediamo l’intervento dello Stato. Ci hanno detto che se ne parla tra sei mesi, ma come viviamo? Tra questi lavoratori ci sono stati tre suicidi e la situazione finanziaria economica sta portando via la casa a molti. Ci scusiamo per il gesto, ma questa situazione porta a pensare di farla finita. Siamo alla disperazione, vi chiediamo di restituirci la dignità“ questo il contenuto della lettera.
I lavoratori di Napoli e Caserta hanno perso la dignità. Sono oltre 15 mesi che non percepiscono stipendi. Dopo la pubblicazione della legge regionale di riordino del settore rifiuti, rimasta esclusivamente sulla carta Politica nazionale e locale, lasciano morire le famiglie Italiane. I lavoratori ormai allo stremo e con enormi difficoltà nella gestione dell'economia familiare fanno sentire la loro voce con azioni forti ma non violente.
Orlando Cioffi (Flaica Cub) e Vincenzo Guidotti (Sindacato Azzurro) esprimono solidarietà alle famiglie in difficoltà invitando a gesti forti quale strappare le tessere elettorali perché questa politica Italiana non rispecchia più le esigenze di onesti padri e madri di famiglia.